
Giovanni Cacioppo, risate nel luogo sbagliato
TEATRO INADEGUATO PER UN ARTISTA DEL SUO LIVELLO
C'è da augurarsi che in futuro il grande Giovanni Cacioppo possa essere accolto in spazi meglio gestiti e più degni del suo spessore artistico, affinché il pubblico possa godersi appieno la magia e la genuinità della sua comicità
TECARTISTI.COM – BUSTO ARSIZIO. Giovanni Cacioppo si posiziona senza dubbio ai vertici dei cabarettisti più amati dal pubblico italiano. La sua comicità entra in ogni casa: da chi guarda la televisione comodamente seduto in salotto, alle mamme impegnate a far addormentare i figli, agli anziani che si stanno appisolando e persino a chi segue i programmi distrattamente.
Ci sono poi gli instancabili “professionisti dello zapping” o i single che lasciano la TV accesa, senza audio, mentre leggono un libro e di tanto in tanto rivolgono lo sguardo allo schermo.
Insomma, una moltitudine di persone che, pur continuando le proprie attività, si fermano all’istante quando in televisione appare il comico Cacioppo.
Basta una sua battuta per catalizzare l’attenzione: se la pronunciasse qualcun altro, forse non susciterebbe lo stesso effetto, eppure, detta da Cacioppo, diverte e conquista.
Merito di un personaggio capace di trasmettere istantanea simpatia, forte di una presenza scenica unica e di un ritmo tutto siciliano, irresistibile per chi lo segue.
Recentemente abbiamo avuto modo di apprezzarlo dal vivo al Teatro Sociale di Busto Arsizio, ma la serata si è rivelata una grande delusione
Non certo per colpa sua, che si conferma sempre un fuoriclasse, bensì per la struttura che lo ospitava.
Il teatro si presenta infatti segnato dal tempo e dalla scarsa manutenzione, condizioni che si sarebbero potute ignorare se ci fosse stata maggiore attenzione all’aspetto scenico e acustico per l’artista. Invece, gli altoparlanti professionali e fissi del “Sociale” erano stati disattivati, sostituiti da un sistema di amplificazione provvisorio, tipo quelli che si vedono in piccole fiere o eventi di piazza.
Il problema non è tanto la soluzione in sé, quanto la sua inadeguatezza
La voce di Cacioppo non risultava affatto chiara, soprattutto quando il comico iniziava il suo classico monologo in tono confidenziale, culminando poi in una battuta fragorosa. Questo grave disagio tecnico è avvenuto nella prima parte dello spettacolo.
Poi i nostri giornalisti se ne sono andati via.
Il pubblico, infatti, sentiva distintamente la parte finale della gag, ma spesso perdeva il “racconto” che portava a quella stessa conclusione.
I bassi dell’amplificazione, inoltre, erano troppo alti e un leggero eco rendeva la voce poco nitida. Non era raro scorgere le persone girarsi verso il vicino di posto per chiedere di ripetere quanto detto poco prima dello scoppio di risa generale.
Eppure, Giovanni Cacioppo, ignaro di questi limiti tecnici, ha proseguito con la sua irresistibile verve, conquistando applausi e consensi
Sul palco — ampio, spoglio e piuttosto freddo — si percepiva un’atmosfera più simile a un improvvisato spazio da sagra paesana che a un teatro vero e proprio. Persino il pavimento in legno del palcoscenico, consunto e graffiato, ed esageratamente illuminato, rivelava la trascuratezza del luogo.
È importante sottolineare che la caratura artistica di Cacioppo non è stata minimamente scalfita.
Anzi, la sua professionalità ha messo ancora più in risalto l’inadeguatezza della location, un luogo che non rendeva giustizia alla sua bravura e che, in condizioni diverse, avrebbe potuto esaltarne ulteriormente il talento estetico.
Speriamo che in futuro il grande Giovanni Cacioppo possa essere accolto in spazi meglio gestiti e più curati, affinché il pubblico possa godersi appieno la magia e la genuinità della sua comicità.